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Folletti del bosco

Ebbene si, ci siamo!
Oggi, 22 settembre, alle 15.21 ora italiana, è il momento dell’equinozio d’autunno, ufficialmente comincia la stagione autunnale nel nostro emisfero.
E in attesa di atmosfere affascinanti tra le nebbie e i colori caldi del bosco, un funghetto spunta e sembra venir a curiosare proprio cosa sta accadendo nel suo ambiente.

Questi piccoli folletti del bosco, dalle forme e colori bizzarri, stanno testimoniando l’arrivo di una delle stagioni più belle dell’anno.

Folletti del bosco

Chi li teme, chi li ama

Una fotografia per qualcuno forse un po’ cupa, un Argiope avvolto dal buio che lo circonda.

Un animale temuto dagli aracnofobici e che generalmente non suscita simpatia.

Un aracnide elegantissimo e che adoro fotografare, con la luce, con le ombre.

Punti di vista.

Chi li teme, chi li ama

Nel silenzio del bosco

La sera si sta avvicinando. Ormai tra i rami di quercia filtrano solo pochi raggi di sole e tra un po’ tutto sarà avvolto da una debole luce crepuscolare. Si sentono i rumori della città in lontananza, qualche clacson, qualche motore. E dall’altra parte la musica del paese in festa, lontano. Qui invece c’è pace, la si respira. Rimango in silenzio, ascolto il suono del bosco, il movimento di qualche animale. Studio l’inquadratura, mi sporgo, catturo l’ultima luce che si riflette sul mare. Lontano. Ormai il tempo dei cervi volanti sta finendo, e già penso al prossimo anno, a rivederli. Un velo di malinconia mi fa compagnia mentre ritorno sui miei passi verso casa, accompagna la felicità di questa giornata, ricca di emozioni, come lo è sempre, in Natura.

Nel silenzio del bosco

Il volo

Il piccolo popolo alato d’estate si scatena: tantissimi insetti nei prati danzano da un fiore all’altro, libellule e damigelle corrono veloci nelle zone lagunari, e nei boschi? Nei boschi si assiste ad un altro spettacolo: verso la fine delle calde giornate di giugno e luglio si aprono le “danze” dei cervi volanti…. non molto aggraziate, a dir il vero. Questi goffi coleotteri si spostano da un ramo all’altro delle querce alla ricerca delle femmine, e non lo fanno di certo in modo silenzioso! E’ emozionante anche solo vederli mentre stanno per spiccare il volo, quando sollevano le elitre e dispiegano le loro ali. La ricerca delIa femmina li spinge ad allungare i loro voli, tanto da uscire dal bosco e attraversare le strade che separano i querceti del Carso. Purtroppo ogni anno si assiste a piccole stragi di cervi volanti colpiti o schiacciati sull’asfalto dalle macchine di passaggio. Speriamo che questo esemplare riesca a trovare la sua femmina e a perpetuare la specie che è già minacciata dalla scomparsa del suo habitat.

Il volo

Soldatino

Quanti ricordi conservo pensando a questo fiorellino …
Il pensiero vola a quando ero piccolina, le lunghe passeggiate con i miei nonni, ascoltare i loro racconti, storie di natura che allora non comprendevo bene ma ora, per quello che mi ricordo, ne faccio tesoro.
Questo Muscari? Mia nonna me lo ha fatto conoscere come Soldatino. Me lo ha fatto osservare da vicino per la sua somiglianza con i grappoli d’uva nera. Me lo ha fatto amare e rispettare come tutti gli altri fiori e alberi.
Oggi è solo una occasione per riportarmi col pensiero nel passato e con un po’ di nostalgia, sorridere ai ricordi.

 Grape hyacinth

L’incanto

E’ stato un incontro casuale, in lontani prati carsici sloveni, mentre ero alla ricerca di altre fioriture. E’ stato un incanto, vederla spuntare dall’erba, elegante e fiera, questa splendida Fritillaria orientalis, col suo lungo stelo e la sua grazia. E’ stata anche una fortuna accorgermi della sua presenza, dato che in quel prato ho trovato solo questo esemplare di Fritillaria.

Un fiore davvero incantevole, tanto bello quanto raro.

Fritillaria

Una piccola sfida

Con tutte le fioriture che ci sono, colori e profumi, perchè un elleboro ?

Nel sottobosco pennellato di un delicato verde l’elleboro si nasconde, si confonde, tono su tono, non è appariscente come gli altri fiori che maggiormente vengono fotografati in questo periodo, come le orchidee ad esempio, primizie di stagione, che catturano la nostra attenzione per le loro forme e colori. No, lui no: lui passa inosservato tra fili d’erba, quasi mimetico. Un fiore comune ma non banale, credo meriti un po’ d’attenzione… e allora accolgo la sfida, non lo trovo facile da fotografare ma cerco di valorizzarlo in questa cornice di crochi .

Elleboro verde

Lama di luce

Aspettare che il sole sorga e illumini il sottobosco, e con i suoi raggi tiepidi favorisca l’ennesimo miracolo della Natura: lo sbocciare di fiori sotto ai propri occhi… tutto ciò dietro a questa foto, sensazioni difficili da descrivere ma che meritano di essere provate.

L’attesa della luce giusta che accarezzi il fiore che hai scelto: solo lui nell’inquadratura, unico partecipe, solo una piccola lama di luce per illuminare un suo petalo.

Niente di più.

Lama di luce

Cliccare sull’immagine per ingrandire.

L’opera del ragno

Mi ricordo, da bambina, la fobia smisurata che avevo nei confronti di tutti quei piccoli animali che temevo potessero avvicinarsi a me senza che me ne accorgessi, come ad esempio i ragni.

Oggi invece sono io che vado a cercarli, con attenzione , nel loro ambiente, curandomi di non rovinare le loro opere, le loro tele, che con fatica costruiscono e che io ammiro come fossero opere d’arte.

Da qualche parte, tempo fa, ho letto che gli Argiopi potrebbero esser chiamati i Picasso degli Aracnidi …e come non essere d’accordo?

Spider's work

Mantide

Inconfondibile…. Con la sua postura e le sue zampette, la sua testa triangolare, i suoi grandi occhi.
Ah, per me la mantide religiosa è proprio un bellissimo insetto, difficile da trovare, nascosto nella vegetazione, immobile in attesa della sua preda. La sua postura ricorda quella di una preghiera, ma, controsenso, è ben noto anche il suo cannibalismo post-nuziale. Vi siete mai chiesti quante cose in natura “sono” strane? A volte inorridiamo quando alcune di queste curiosità ci giungono per la prima volta all’orecchio, ma se ci pensiamo bene le leggi naturali non sono crudeli o strane, tutt’altro: ci sono invece degli equilibri che dovrebbero venir rispettati ma sappiamo che molto spesso, purtroppo, non è così.
Questa piccolissima mantide l’ho fotografata nel “mio” Carso triestino, proprio mentre i miei pensieri inseguivano fili logici e illogici sulla vita. Osservavo la luce che attraversava una Asparagus acutifolius, asparagina selvatica, cercando chissà cosa, forse niente e… poi ho visto questo esserino piccolissimo… stentavo a crederci: una piccola mantis stava percorrendo un sentiero molto spinoso. Mi son detta che se lei così piccola riesce a superare spine così grandi, anche tutti noi possiamo superare certi ostacoli che ci sembrano insuperabili.
Dalla natura, sempre tanta saggezza.

Mantis

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