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Il proprio sito è uno spazio dove l’autore o l’autrice parla dei suoi pensieri, del suo credo, del suo modo di essere: penso sia riduttivo realizzarlo solo come una vetrina per le fotografie che scattiamo, ma questo è il mio pensiero, è solo un mio semplice punto di vista.
Ecco allora che personalmente ho deciso di accompagnare le mie foto con qualche aneddoto o qualche riflessione, che credo permetta solo di conoscermi un po’ più a fondo, anche se mi auguro che le mie fotografie possano già in parte parlare di me.

Questo cervo volante, la sua silhouette… l’ho fotografato così perché mi piaceva. Semplicemente, in quel momento, ho trovato tutto stimolante: le sue forme che quasi si perdevano nell’ombra, sullo sfondo scuro… ma c’erano anche quei bagliori di luce che si riflettevano sulla sua corazza. Perchè di corazza si tratta, quella che lo protegge, e che ognuno di noi si costruisce per sopravvivere emotivamente.
Amo stare in natura, la sento come una seconda casa. Seconda? Forse è la unica casa dove ogni mia pesantezza viene sollevata, dove ritrovo le energie perse nella giornata, dove anche il giorno successivo mi sento bene, mi sento meglio.
E davvero spero che per ognuno di voi sia altrettanto. Abbiamo una risorsa incredibile, ma dobbiamo prima di tutto rendercene conto e quindi proteggerla.
Ogni stagione ha i suoi colori. Poi ci sono quei momenti di transizione tra le stagioni che ci offrono qualcosa di diverso. Siamo a fine estate e inizio autunno, bisogna aspettare ancora un po’ per i colori autunnali, speriamo caldi e intensi.
Il cielo è nuvoloso, la pioggia cade e a volte il verde delle foglie sembra più vivo. I tronchi di questi faggi, invece, bagnati dalla pioggia , riflettono l’argento.
Ogni sfumatura di colore che percepiamo e ogni profumo sono momenti unici e indimenticabili.

Stavo già ritornando sui miei passi dopo una bella mattinata di fotografia, quando vedo in lontananza una coppia di signore con un bel mazzo di ciclamini in mano… Allora mi fermo, tiro fuori la mia macchina fotografica e comincio a far foto al primo ciclamino che vedo dal sentiero… Si fermano incuriosite. Mi chiedono cosa fotografo e rispondo loro che sto fotografando la bellezza che stringono tra le loro mani. L’altra dice alla sua amica: “ti avevo detto che erano più belli da vedere nel bosco”. Incuriosite, faccio loro vedere qualche foto. Alla fine della chiacchierata entrambe mi dicono che il prossimo anno piuttosto che raccoglierli, li ammireranno crescere nel bosco.
Non so se poi lo faranno, ma ho cercato di far la mia parte, seppur piccola, e ho parlato loro del concetto descritto in uno dei principi di Nature First: lasciamo i posti che visitiamo meglio di come li abbiamo trovati. Invece che raccogliere fiori, chissà se la prossima volta raccoglieranno piuttosto qualche rifiuto che si trova qua e là…

Per me l’essenza dell’estate è …
…camminare accanto ai campi dorati, respirare a fondo assaporando ogni profumo, ascoltare il canto degli uccelli, il frinire delle cicale…sentire il caldo…anche se afoso; ammirare la luce calda del sole al tramonto che rende tutto spettacolare. E poi ancora, il volo delle damigelle, delle libellule… che splendide creature. E alla sera, i grilli…Che meraviglioso concerto.
L’estate è fermarsi ad osservare un minuscolo mondo di insetti ( e non solo..) che nella vegetazione freneticamente vive…

Le femmine di Cervo volante sono certamente meno appariscenti, più piccole, potrebbero risultare meno interessanti da un punto di vista estetico…ma sono di assoluta importanza..come tutte noi donne d’altra parte…senza di loro il ciclo vitale non potrebbe continuare.

Sono diversi anni che li cerco e immancabilmente loro mi riempiono di gioia. A volte sono pochi, ma anche se pochi, sono splendidi… vederli volare così goffi, buffi… È un vero piacere. Quest’anno fortunatamente ho trovato un numero di esemplari maggiore rispetto allo scorso anno, è un ciclo che si ripete. Incontri ai quali non vorrei mai rinunciare.

La luce comincia a calare, sta arrivando la fine della giornata e quel momento così magico che è il tramonto. I turisti e gli escursionisti stanno tornando alle loro tende o nei rifugi, le loro ultime voci e risate si fanno sempre più lontane e lasciano spazio al silenzio. Un silenzio che non siamo davvero più abituati a sentire. Così attendo il tramonto e anche se il cielo non esplode di colori, tutto è comunque assolutamente magico, il silenzio penetra nel mio corpo e mi lascia una sensazione di pace che non posso descrivere.

Ormai siamo a inizio autunno, le temperature ancora miti ci permettono di avere la fortuna di intravedere qualche libellula. Dovremmo aspettare la prossima stagione per ammirare nuovamente i voli acrobatici e veloci di queste splendide creature. Vengo colta da un po’ di malinconia per una stagione che si sta chiudendo.

Credo che ognuno di noi abbia un soggetto “preferito” da fotografare, che si tratti di flora, fauna o paesaggi. Forse la damigelle non sono il mio soggetto preferito ma fanno parte di quelle creature che non smetterei mai di fotografare né di osservare. Essere in loro compagnia all’alba o al tramonto, per poterle ammirare nei momenti di luce più bella, è semplicemente fantastico! Sono momenti che vorrei non finissero mai.

Gli altipiani islandesi, Miðhálendið, cioè le «Alte terre centrali» sono una zona inospitale, desertica e disabitata, nella parte centrale dell’isola. Ma se pensiamo nello specifico alla zona del Landmannalaugar, le cose cambiano: questa zona è invece molto conosciuta e visitata. Luoghi sicuramente visti e rivisti ma che meritano di esser ammirati con i propri occhi. Questi, fanno parte di quei posti che, almeno così credo io, vanno visitati per catturare le emozioni che ci vengono trasmesse, conservarle, riviverle nel ricordo, il che va al di là di fare belle fotografie. E’ proprio quella la cosa più importante: arricchirsi di emozioni che restano dentro di noi.

cristiana_damiano
