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“Se non ti piace il tempo islandese adesso, aspetta cinque minuti: probabilmente peggiorerà”, un proverbio che viene confermato quotidianamente. Ma il bello dell’Islanda è proprio questo suo carattere imprevedibile, pazzerello, anche se non sempre facile.
Dai colori caldi dell’autunno, quest’anno accompagnato da un bel clima mite e soleggiato, passiamo alle giornate grigie, dove i colori si smorzano e le temperature si abbassano lentamente. La presenza della nebbia però regala sempre momenti suggestivi.
E’ il periodo della metamorfosi: in questo breve intervallo, tra l’autunno e l’inverno, le due stagioni si intrecciano e ci regalano visioni spesso suggestive. Anche in Islanda succede tutto ciò, quando la primissima neve ricopre appena un campo di lava.
Non si trova immediatamente questa meraviglia della Natura, “Follow the sound” è una tra le varie indicazioni che abbiamo trovato, sorridevo all’inizio ma devo dire che poi ho capito il perchè di questa frase 🙂
C’era un freddo pungente e aspettare il tramonto è stato impegnativo. Ma le difficoltà che viviamo in Natura spesso riservano belle soddisfazioni, le emozioni di quella serata, che mi porto nel cuore, sono davvero forti.
Momenti indimenticabili, magica Islanda.
L’”International Day of Forests” è stata proclamata 5 anni fa dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. La Giornata vuole celebrare e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di tutti i tipi di foreste, così ogni 21 marzo i paesi sono sollecitati ad intraprendere sforzi a livello locale, nazionale e internazionale per organizzare varie attività come le campagne di piantagione di alberi, simposi, mostre d’arte o concorsi fotografici dedicati ai boschi e alle foreste. Un invito a tutti, quindi, magari non solamente oggi ma ogni giorno, a essere sempre maggiormente sensibili e rispettosi di questo polmone verde fondamentale per tutti gli esseri viventi.
Da casa mia lo vedo, l’altopiano carsico isontino. E’ ancora a macchie colorato di rosso ma ormai il colore si sta spegnendo mentre le cime più alte della Slovenia ormai sono spruzzate di neve. Da lontano il Carso appare come una tavolozza di un pittore: sfumature che vanno dal verde al giallo passando per l’arancione e il rosso. Il rosso fuoco, e in questi giorni, il rosso porpora. Poi le foglie cadranno lasciando i rami dello scotano spogli. Lo scotano è una tal meraviglia che non so se rende meglio fotografato “da lontano” o da vicino esaltandone qualche particolare. Quel giorno c’era una situazione non troppo frequente dalle mie parti, la nebbia avvolgeva l’altipiano, i colori rossi dei cespugli risaltavano ancor di più e i rami spogli facevano vedere le loro particolari forme.
Tra le tantissime cascate slovene, la Slap Kozjak è sicuramente una delle più caratteristiche.
Non è tanto il salto di 15 metri di questa cascata a colpirci, ma è l’ambiente che l’erosione ha creato: ci troviamo in una vera e propria cupola di roccia, solo leggermente aperta in alto e sopra di noi, un drappeggio di luce; ai nostri piedi un colorato lago verde-azzurro protetto da alte pareti coperte di incrostazioni calcaree. Ci sembra quasi di essere in una grotta carsica, in una sala sotterranea. Si rimane in silenzio, a bocca aperta a gustare l’ennesimo spettacolo della natura.
Questi piccoli folletti del bosco, dalle forme e colori bizzarri, stanno testimoniando l’arrivo di una delle stagioni più belle dell’anno.
cristiana_damiano
