WORKSHOP FOTOGRAFICO: BIOTOPO DELL’ACQUA CADUTA a Cimano 

Questo workshop è dedicato ad un luogo magico! Un biotopo dove potremmo dedicarci sia alla fotografia di flora (…quasi una foresta tropicale) che paesaggistica, e non mancherà l’acqua! 

Infatti, spettacoli della natura unici e suggestivi, due cascate sono qui ammirate per l’affascinante coreografia delle loro acque e per l’attraente vegetazione che le circonda.

Si tratta di un sito naturalistico unico nel suo genere, circa 16 ettari,  caratterizzato da un corso d’acqua che ha originato due cascate immerse in una particolarissima vegetazione, quasi tropicale. Delle due cascate, una è sempre attiva (unica cascata attiva nell’anfiteatro morenico del Tagliamento) e l’altra è influenzata dalle precipitazioni, quindi non sempre visibile. 
Il Biotopo dell’Acqua Caduta è anche un geosito interessante per la conformazione rocciosa che si è formata sotto ad una delle due cascate, un deposito di calcare travertinoso incrostante che sotto forma di un immaginario drappo di tessuto pietrificato si sviluppa dall’alto senza mai raccordarsi al substrato. 

Oltre ad essere un luogo molto bello, c’è anche  una complessità floro-faunistica e ambientale alquanto rara e di fondamentale importanza in un ambiente ormai fortemente antropizzato.

 

COSA FOTOGRAFEREMO: 

L’erba trinità viene anche chiamata trifoglio epatico: entrambi i nomi richiamano il fegato come lo stesso Hepatica nobilis che deriva dal colore inferiore delle foglie che ricorda quello del fegato. In particolare, il nome nobilis invece indica la specie più conosciuta, la più nota.

Il bucaneve (Galanthus nivalis) è un fiore invernale, molto elegante e interessante da fotografare, con i suoi delicati petali color bianco che portano un senso di purezza e speranza.

Viene chiamato anche stella del mattino, in quanto spesso è il primo fiore a sbocciare anche quando la neve ricopre ancora il sottobosco.

Il nome scientifico di questo fiore (Erythronium dens-canis) ci allontana un po’ dalla sua delicata eleganza. Il nome generico fa riferimento al colore del fiore che normalmente è rosato (Erythros=rosso); mentre il nome specifico (dens-canis) ha una etimologia molto semplice: il bulbo a forma acuminata ricorda il dente di un cane.

Tutti noi conosciamo questo fiore che colora di viola il sottobosco, ma forse non tutti sanno che la conoscenza di questi fiori va molto indietro nel tempo. Ciò è dimostrato dal fatto che persino la Bibbia nel Libro dei Cantici  ne parla, citandoli come piante aromatiche e odorose. Probabilmente in tutti questi racconti si fa riferimento alla specie più conosciuta di questo genere: il Crocus sativus chiamato “Zafferano vero” o più semplicemente “Croco”.

QUANDO: febbraio-marzo 2022 (date da definire)

CON CHI: Cristiana Damiano e Daniele Pantanali

COSA INDOSSARE: per la sessione fotografica sono consigliati abiti comodi e adatti all’ambiente boschivo in primavera. Si consiglia un repellente per le zecche e per le  zanzare. Scarpe da trekking o stivali. 

REQUISITI e ATTREZZATURA:

Il workshop é adatto sia a coloro che si sono da poco avvicinati alla fotografia, sia a coloro che vogliono approfondire e affinare la tecnica.

Da portare: fotocamera, obiettivo macro, grandangolo, medio tele, tubi di prolunga, cavalletto, scatto remoto, filtro polarizzatore, filtri ND; pannello riflettente; un telo per potervi stendere e fotografare i fiori senza bagnarvi.

RITROVO: parcheggio all’ingresso del Bosco Romagno dalla Strada di Spessa

Quota di iscrizione  (Contattami)

Numero di partecipanti 

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