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La luce comincia a calare, sta arrivando la fine della giornata e quel momento così magico che è il tramonto. I turisti e gli escursionisti stanno tornando alle loro tende o nei rifugi, le loro ultime voci e risate si fanno sempre più lontane e lasciano spazio al silenzio. Un silenzio che non siamo davvero più abituati a sentire. Così attendo il tramonto e anche se il cielo non esplode di colori, tutto è comunque assolutamente magico, il silenzio penetra nel mio corpo e mi lascia una sensazione di pace che non posso descrivere.

Ci sono luoghi nascosti, non sempre accessibili, proprio sotto ai nostri piedi. Il Carso è ricco di cavità, grotte, gallerie, cunicoli… che sono tanto affascinanti ma sono ambienti comunque difficoltosi. La Grotta dell’Arco Naturale è una di questi spettacoli della Natura.

Gli altipiani islandesi, Miðhálendið, cioè le «Alte terre centrali» sono una zona inospitale, desertica e disabitata, nella parte centrale dell’isola. Ma se pensiamo nello specifico alla zona del Landmannalaugar, le cose cambiano: questa zona è invece molto conosciuta e visitata. Luoghi sicuramente visti e rivisti ma che meritano di esser ammirati con i propri occhi. Questi, fanno parte di quei posti che, almeno così credo io, vanno visitati per catturare le emozioni che ci vengono trasmesse, conservarle, riviverle nel ricordo, il che va al di là di fare belle fotografie. E’ proprio quella la cosa più importante: arricchirsi di emozioni che restano dentro di noi.

Si narra che l’Islanda sia popolata dalle Huldufolk, le creature nascoste, gli Elfi, che vivono nascondendosi tra le rocce di lava. Sono i protettori della natura, come noi umani dovremmo essere.

“Non è tutto oro quello che luccica” dice un detto. In questo caso quello che risplende di color oro è molto più prezioso dell’oro stesso.
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