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Finalmente nevica!

Finalmente nevica in montagna ed è una gioia, sempre!

Purtroppo le previsioni davano solo una giornata nella quale si sarebbe potuta verificare con una certa probabilità una bella nevicata… e allora meglio non perdere l’occasione e scappare in montagna!

La bellezza di una nevicata in un bosco è un vero spettacolo per gli occhi e per il cuore!

Delicati e leggeri fiocchi di neve accarezzano i rami degli alberi, creando un manto bianco che quasi copre tutto il paesaggio.
I suoni si attenuano, ci circonda un’atmosfera di tranquillità.

Ci si trova in un mondo incantato, dove tutto sembra immobile e silenzioso.
È un momento prezioso, da apprezzare e ammirare, che ci ricorda la bellezza e la magia della natura incontaminata.

Perché, al di là di tutti i discorsi più seri…,  la neve mi riempie di allegria! E non immaginate quanto!

E poi si possono fare tante belle fotografie, proprio giocando con i fiocchi di neve!

Mi pare  di tornare bambina 🙂  Sarà per quello che mi piace così tanto? 

L’attenzione

Nel Carso in autunno si assiste a una danza di colori: giallo, arancione e rosso.

Nell’intricato intreccio dello scotano, qualche fogliolina resiste all’inevitabile evolvere della stagione.

L’autunno dura sempre troppo poco. E poco durano anche le giornate, ma forse questa brevità rende tutto così bello e speciale.

E non posso non pensare al principio giapponese del Mono No Aware, l’impermanenza, che in questa stagione in Carso si manifesta.

 

 

La luce calda del tramonto accende ancor di più i colori, saluto quest’ultima fogliolina rossa, da domani forse qui resterà solamente un groviglio di rami, spogli e nudi, in attesa della rinascita.

Resilienza

C’è una parola che descrive la mia sensazione nell’osservare i dettagli di questa immagine: resilienza.

Quando mi sono trovata davanti a questo spettacolo, lo sguardo era magneticamente attratto da loro: gli alberi sul crinale. 

La prima cosa alla quale ho pensato, nello stupore e meraviglia della scena, è stata proprio la resilienza, una qualità che tutti dovremmo sviluppare. 

Resilienza… la capacità di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà.  Così viene definita. E chi più delle piante ce lo può insegnare? 

Sono esseri viventi nati molto tempo prima dell’uomo, adattati a vivere nelle condizioni più diverse, e rimanendo immobili hanno inventato strategie di sopravvivenza che l’uomo non si sogna nemmeno…. infatti l’uomo le sfrutta… e questo è un altro discorso. Lungo. 

Resto il fatto che le piante sono meravigliose e dagli alberi abbiamo tanto ma tanto da imparare! 

Intrecci nel bosco

Boschi intricati, alberi e liane, un grande fascino che fa pensare a come dovevano essere ancor più belli questi luoghi prima dell’arrivo dell’uomo.

Sorge spontaneo domandare il permesso per entrarvi.

Come pretendiamo di definirci “essere superiori” rispetto a questi giganti verdi? La loro sapienza e intelligenza ci superano, come anche quella degli animali.

Ritengo che l’uomo sia in effetti l’essere meno intelligente di questo pianeta: è circondato da una bellezza meravigliosa e indescrivibile… eppure la distrugge, giorno dopo giorno.

LEI!

I suoi colori spiccano nel verde del sottobosco.

Le sue forme sono eleganti e raffinate.

Ama crescere assieme alle sue simili, damigelle splendide che si fan compagnia nel silenzio della montagna.

Qualcuna è un pò solitaria, preferisce donare la sua bellezza a una certa distanza dalle altre ma sa di avere tante amiche simili attorno a lei. Ugualmente belle. 

E’ sempre meraviglioso poterle trovare, accarezzarle, fotografarle con il massimo rispetto e venerazione. 

Perenne bellezza

Osservando un bucaneve sbocciato si può facilmente vedere un bellissimo e perfetto cuore verde capovolto, proiettato verso il cielo. 
E quando il bucaneve deve ancora sbocciare è bello concentrarsi e cercare di intravedere quel cuoricino che timidamente si nasconde tra i candidi petali.

Il Galathus nivalis sembra essere proprio un simbolo di speranza e purezza, con lui ci lasciamo alle spalle i mesi più bui e freddi dell’inverno. Infatti è tra i primi ad annunciare l’arrivo della primavera che attendiamo sempre tutti con grande entusiasmo. 

Curiosando nel linguaggio dei fiori sembra che il bucaneve indichi anche virtù e simpatia. E che sia simpatico, credo proprio che nessuno lo possa negare, soprattutto quando danza nel vento… con disappunto del fotografo che cerca di immortalare la sua bellezza. 

Alberi, amici dell’uomo

Alberi… che meraviglia! Esseri viventi per secoli purtroppo considerati “inanimati” solo perché “immobili” (oggi sappiamo non lo sono affatto) o non intelligenti (anche questo smentito…).  Così differenti tra loro sia per il loro aspetto che per il loro modo di vivere e la loro personalità! Alberi solitari che vivono benissimo isolati, alberi sociali che si sostengono l’un l’altro… Nel passato adorati, vere divinità e poi devastati e abusati…


Gli alberi si sono sviluppati su questo pianeta ben prima dell’arrivo dell’uomo e possono vivere tranquillamente senza l’uomo…totalmente indifferenti alla sua presenza…  anzi, sarebbe anche meglio per loro e per tutto il resto del pianeta se noi non ci fossimo, ad esser sinceri.

L’uomo negli ultimi secoli ha sfruttato gli alberi, e non solo per i loro preziosi principi attivi. Ma con quale forma di gratitudine, oggi, l’uomo  si pone dinnanzi a loro? Poche volte consideriamo queste creature come fonte di ispirazione e ancor meno volte proviamo per loro rispetto.

Quanto c’è ancora da studiare e scoprire sull’interazione tra mondo vegetale e uomo? Non dobbiamo solo sfruttare ogni cosa che ci circonda, dobbiamo interagire con consapevolezza.  Pensiamo a colonizzare altri pianeti e nemmeno abbiamo finito di capire questo… 

Oggi, 21 novembre, Giornata nazionale degli alberi, è una buona occasione per riflettere sull’importanza dei nostri amici e alleati naturali. 

 

Memorie di luoghi passati

Ci sono luoghi che non esisteranno più.
Per davvero. 

Non perché il fuoco ce li ha portati via… perché lo sappiamo che la Vita è più forte della piccolezza umana. 
Ma proprio perché nella sua piccolezza, l’uomo pensa di fare grandi cose… utili a sé stesso, ovviamente… per rendere più fruibili certi luoghi. L’intenzione potrebbe sembrare buona ma qual’è il prezzo da pagare per tutto ciò? 
L’uomo lo fa davvero:  distrugge angoli di incredibile bellezza per farla vedere a più persone possibili. E per tante altre ragioni che non sto ad elencare.

“Chi se ne frega… di alberi ce ne sono tanti… uno più uno meno…”


Sogno di primavera

Con i suoi colori, lo sbocciare dei fiori e le belle giornate di sole, la primavera segna la bellezza della vita nel suo massimo splendore.

Vero è che per qualche ora, qualche giorno fa, siamo tornati a trascorrere un giorno quasi invernale, con la pioggia -anche la neve! magari poter andare in Carso 🙁  – e una Bora fredda e gelida che ci ha fatto ricordare l’inverno appena trascorso. Chissà come l’avranno passata questa atipica giornata di aprile le rondini che ci hanno già fatto visita e cosa avranno pensato… chissà le prime e magnifiche fioriture del sottobosco… beh, in tempo di zona rossa Covid mi rassegno a visitare quei luoghi solo con la mia fantasia…

Questa è una Hepatica nobilis, Erba trinità, fotografata a fine febbraio. C’erano già temperature decisamente miti… Quanta la voglia di rinascere, la voglia di ritornare a vivere la nostra abituale vita proprio come fanno loro…

Inevitabilmente mi rattristo pensando a tutte le fioriture che mi sto perdendo ma soprattutto sento la mancanza di quell’ambiente che per me, e son sicura posso parlare anche a nome  di molti di voi, rappresenta una cura, un momento di conforto, un abbraccio per il cuore e l’anima. 

Stella del mattino

Il nome di questo delicato fiore, il bucaneve, Galathus nivalis, deriva da due parole greche che lo descrivono come un fiore bianco come il latte la cui fioritura avviene dopo l’inverno. Viene anche chiamato comunemente stella del mattino.

Un’antica leggenda narra che quando Adamo ed Eva furono scacciati dal paradiso terrestre si trovarono in una terra buia e gelida. In quel luogo desolato Eva fu colta da un momento di sconforto. Un angelo, mandato dal Signore che ebbe compassione di lei, prese dei fiocchi di neve e li soffiò verso di lei. Quando i candidi fiocchi di neve giunsero per terra si trasformarono in boccioli facendo così apparire i bucaneve. Grazie a quel miracolo Eva riacquistò la speranza e riprese il cammino.

 

Quando vedo i bucaneve nel sottobosco vengo colta dalla gioia, sono sempre così felice di trovare le prime fioriture. Anno dopo anno. E le prime fioriture, sappiamo, segnano la fine dell’inverno, buio e freddo, e annunciano l’arrivo della stagione dei colori e della gioia.

Nel linguaggio dei fiori e delle piante i bucaneve sono il simbolo della vita e della speranza, si dice sia il fiore ideale per festeggiare i cambiamenti, le nascite e i nuovi propositi. E ne abbiamo tutti un gran bisogno, soprattutto in questo periodo!

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